Stefano Frighi
- Chiara Mussini

- 11 nov
- Tempo di lettura: 4 min
Galactic Bites
A cura di Loredana De Pace | Studio CAOS
In collaborazione con Istituto Italiano di Fotografia

In occasione del festival Cortona On The Move, edizione 2025, il cui tema è stato COME TOGETHER, sono state invitate una serie di istituzioni scolastiche che formano i nuovi talenti della fotografia di domani. Fra queste, anche Istituto Italiano di Fotografia (Milano) che ha valorizzato il lavoro di Stefano Frighi, intitolato “Galactic Bites” e interamente realizzato con tecniche AI.
Per l’occasione sono stata chiamata a curare la sua mostra che l’organizzazione del festival ha esposto presso Palazzo Baldelli per tutta la durata della manifestazione.
Si ringrazia Giovanni Borgia per la preziosa e amicale collaborazione nell’allestimento di questa esposizione.
Di seguito trovate il testo critico redatto per l’occasione ed esposto in mostra. Buona lettura!
Mi chiamo Hank. Sono uno chef terrestre, ex astronauta e sono membro dell’Alleanza Culinaria Intergalattica. Al mio fianco c’è sempre Nacho, il mio cane: un Golden Retriever curioso, fedele e affamato quanto basta da seguirmi ovunque, anche oltre l’orbita di Saturno.

L’espressione di Nacho è spesso quella di un animale che ha appena sentito il suono di qualcosa da mangiare: attento, speranzoso e un po’ testardo. Indossa sempre un collare con una piastrina su cui è incisa la scritta “Sous-chef”, regalo dell’Alleanza Culinaria Intergalattica.
Nel tempo, Nacho si è dimostrato un compagno indispensabile anche perché ha un talento naturale nel riconoscere gli ingredienti di qualità, che siano spezie terrestri o frutti alieni.
Per anni abbiamo gestito un piccolo fast food sulla Terra. Un posto senza insegne luminose né recensioni stellari. Il mio locale nel tempo era diventato un punto di riferimento per chi cerca sapori
particolari e nuove combinazioni. Si trattava di un posticino nascosto, letteralmente… fuori rotta. Ma chi ci entrava per caso, di solito tornava. Per scelta.
Poi qualcosa si è spento. Ho smesso di avere idee, i piatti erano diventati senz’anima. E io, che nella cucina ci ho sempre messo il cuore, mi sono ritrovato vuoto.

Una sera ho sollevato lo sguardo verso il cielo. Ho visto le stelle e ho sentito il richiamo. Era tempo di ripartire. Così Nacho ed io abbiamo chiuso il locale con un cartello scritto a mano: “Chiuso per esplorazione intergalattica. Torniamo con nuove idee. Forse anche con nuovi ingredienti”. Siamo saliti a bordo di Betsy, il nostro vecchio furgone-spaziale, retaggio della mia precedente vita da astronauta, e ci siamo lanciati in un viaggio tra pianeti sconosciuti, tavole imbandite e sapori mai assaggiati.

Questa mostra è il racconto di quel viaggio. Un diario visivo di esplorazione, appetito e immaginazione. Perché cucinare — come viaggiare — è un modo per cercare se stessi, anche tra le stelle.
Benvenuti a bordo.
Hank (& Nacho)
Morsi… di Intelligenza Artificiale
Galactic Bites è un progetto creato totalmente con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, più nello specifico con il software Midjourney nelle versioni V6.1 e V7. L’idea è nata dopo aver letto il libro Guida galattica per autostoppisti (1979) di Douglas Adams, e sicuramente la passione di Frighi per la saga di Star Wars ha fatto il resto in termini di immaginario visivo e avventure spaziali.
Gli scenari proposti sono il frutto di una pianificazione ma anche della sperimentazione di numerosi prompt fino a ottenere la situazione che l’autore aveva previsualizzato. Il procedimento comincia infatti con un’idea, ad esempio, di un dettaglio relativo al cibo intergalattico, all’ambientazione o anche solo agli abitanti di questi mondi celesti. Da lì Frighi gradualmente ha costruito ogni nuovo pianeta, la location del locale e i piatti stellari (non stellati!). Una volta definita la dimensione concettuale del lavoro, Frighi ha cominciato a generare le immagini usando i giusti prompt, ossia parole chiave per indicare all’AI quale scenario generare.
Dopo la prima generazione dell’immagine, queste si possono ingrandire permettendone un peso maggiore e quindi una migliore qualità, ma anche generare variazioni o modificare i prompt per ottenere un risultato più preciso. In alternativa l’autore ha usato anche delle immagini già generate come format per crearne altre mantenendo la coerenza stilistica. Per ogni prompt richiesto, Midjourney restituisce quattro immagini fra le quali abbiamo scelto quella più vicina a ciò che l’autore aveva pensato in origine.
Così facendo, Stefano Frighi ha costruito un intero mondo spaziale composto di pianeti, locali e pietanze extraterrestri. Anche se lo strumento adoperato per crearlo è dichiaratamente l’Intelligenza Artificiale, il vero mezzo usato è molto meno tecnologico. Si tratta infatti della nostra risorsa migliore: l’immaginazione. Ha prodotto immagini con la fantasia e le ha rese reali con l’AI. E non solo, la struttura di questo progetto è una vera sceneggiatura composita. C’è una storia precedente, un vero diario di bordo, che dà forma al desiderio di esplorare cucine nuove in posti lontani. E poi c’è il viaggio, in cui Frighi spiega su quale pianeta si trova, la specificità del luogo esplorato e del cibo assaggiato nel suo peregrinare fra le stelle, insieme all’inseparabile Nacho. Il prossimo passo è far diventare Galactic Bites un film, e chissà che dopo il premio dell’Istituto Italiano di Fotografia e questa mostra presentata per la quindicesima edizione di Cortona On The Move, questa storia non possa viaggiare ancora! E ciò che auguro a questo giovane, programmatico e talentuoso autore.
Loredana De Pace | Studio CAOS
curatrice della mostra
BIOGRAFIA
Stefano Frighi (1999, Milano) è un fotografo e artista visivo che lavora sia con la fotografia tradizionale realizzata con la fotocamera, sia con immagini generate dall’Intelligenza Artificiale. Ha studiato presso Istituto Italiano di Fotografia, a Milano. Grazie al suo percorso di studi e ai risultati ottenuti, nel 2024 gli è stata assegnata la borsa di studio per il miglior portfolio artistico del corso biennale professionale. Attraverso la fotografia, Frighi trova uno spazio per dare voce a tutto ciò che le parole non possono esprimere; con la generazione di immagini AI è in grado di dare forma alla sua immaginazione.
E ora una carrellata di immagini scattate durante la mostra di Stefano Frighi a Cortona On The Monve, della visita guidata e qualche scatto goliardico pieno di gioia dopo l'inaugurazione.






















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