Carlo di Giacomo è un fotografo Fine Art nato a Roma nel 1967.È conosciuto per i suoi lavori che esplorano la natura più intima delle cose, con una visione personale e unica che lo distingue. Per esprimere la sua arte utilizza attrezzature digitali, analogiche e Polaroid.
Si occupa principalmente di landscape, micro e macro, people, urban landscape, reinterpretando i temi in modo esclusivo. La sua tecnica preferita è il mosso e si avvale principalmente del colore. Il suo lavoro artistico è stato influenzato da fotografi come Ernst Haas, Dora Maar e William Klein.
Ama la scultura e la pittura, soprattutto quella impressionista, ed ha approfondito lo studio di artisti come Giotto, Benozzo Gozzoli, Michelangelo, Rodin, Mitoraj e Monet.
Ha studiato a Roma, presso l’istituto di cinematografia e televisione Rossellini, e dove ha conseguito il diploma con specializzazione in fotografia. Ha iniziato il suo percorso con tre grandi maestri della fotografia mondiale, Franco Fontana, Larry Fink e Joan Fontcuberta, che hanno decisamente contagiato la scelta dei temi trattati e il modo di fotografare.
Le sue fotografie sono presenti nella collezione e negli archivi del Musèe dell’Elisèe di Losanna, selezionate da CHARLES HENRI FAVROD e nella collezione del Museo Civico di Modena ne “La raccolta fotografica di Franco Fontana”. È stato inoltre recensito da diversi magazine del settore, tra cui Zoom, Fotocult e Fotocomputer.
Realizza un progetto fotografico internazionale con relativa pubblicazione di un catalogo d’arte, insieme allo scultore Tesei, commissionato dal Vaticano, per promuovere il dialogo di pace in Israele, sponsorizzato da Sony Ericsson e Banca Intesa.
POLARCHEOS
Ho trovato l’ispirazione per questo progetto, osservando diverse costruzioni moderniste e manufatti, nati in alcuni quartieri di Roma nei primi anni del secolo scorso. Alcuni di questi erano stati costruiti originariamente per diventare delle fabbriche. Attualmente alcuni di questi edifici sono stati riconvertiti, mentre altri sono ancora in disuso e mantengono la loro struttura originale: un ambiente spettrale… Il percorso fotografico che ho creato è composto da una serie di immagini, che accompagnano lo spettatore in una passeggiata irreale, in una Roma poco o mai vista, con l’intento di una rilettura felliniana della città.
Attraverso questo lavoro fotografico ho voluto dare una nuova vita a quegli edifici, vecchi o nuovi che fossero, inserendo a volte anche edifici storici, per creare una nuova storia e dare un nuovo valore “archeologico” a questi “spettri” ai quali i romani non fanno più caso e, dei quali tutti gli altri ignorano l’ esistenza e la stravaganza. L’unicità di questo lavoro sta nella realizzazione degli scatti in Polaroid, usando pellicole originali in bianco e nero, che successivamente ho scannerizzato per avere la possibilità di stampare in grande formato e su carta Hahnemuhle Cotton texture.
POLAFLOWERS
"Questo progetto trae ispirazione guardando alcuni quadri della pittura impressionista e osservando come venivano interpretate le nature morte. Ho deciso dunque di realizzare una serie d’immagini con una vecchia macchina Polaroid e con pellicole originali a colori. Successivamente ho usato uno scanner, per creare un file digitale che mi permettesse di ingrandire il formato finale dell’opera.
Con questo progetto ho voluto evidenziare la bellezza delle foglie e dei fiori riprodotti, preventivamente essiccati, mostrando le loro forme e le loro caratteristiche grazie alle pellicole polaroid, che hanno reso unici questi still lifes, come se avessi usato dei colori a pastello.
Questo metodo mi ha permesso d’ interpretare, a mio modo, alcune opere pittoriche della corrente impressionista, che mi hanno sempre appassionato".
Informazioni sull'autore: carlodigiacomo.com
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