Mostra fotografica di Patrizia Genovesi
A cura di Loredana De Pace
Mordi e sarai come Dio! Sibila la serpe dell’Eden. Ed Eva cede alle sue lusinghe.
L’inganno è presto svelato: la conoscenza promessa dall’aspide dischiude ai due disobbedienti – Adamo ed Eva – il mondo del sapere inteso come esperienza diretta del bene e del male.
Tradimento, subdolo inganno o opportunità di vivere la completezza dell’esistenza non più come inconsapevoli involucri nudi, ma come esseri umani scienti che costruiscono il proprio sapere e vivere nel mondo, stratificando il bene e il male acquisiti?
GARDEN MISNAKE è l’ERRORE DELLA SERPE COMMESSO NEL GIARDINO. Il sapere svelato che mescola la conoscenza e, in questo caso, anche le parole. Così l’errore – MISTAKE – il fraintendimento voluto dal serpente, si trasforma nel calembour GARDEN MISNAKE.
Ecco quindi che, nella visione della fotografa milanese Patrizia Genovesi, Eva non è più l’acerrima nemica del serpente, ma dialoga con lui in modo paritario, consapevole delle sue possibilità, in un giardino che non è più solo quello dell’Eden.
Tuttavia la presa di coscienza del sapere inizialmente disorienta, stordisce per la sua immensa quantità di informazioni tradotte dall’intelligenza umana, e per l’inevitabile introspezione a cui essa conduce. Quindi, il GIARDINO diventa aspro e conserva solo a tratti la sua natura di luogo accogliente, perde colore e si fa algido paesaggio dentro cui ritrovare la propria collocazione.
L’esposizione GARDEN MISNAKE è strutturata in forma circolare come sorta di “abbraccio gelido” in cui imparare a sostare senza tremare. Al centro dell’abbraccio campeggia Eva, una pala d’altare in cui lei domina con i simboli universalmente riconosciuti che ora non la intimoriscono, al contrario, ha imparato a gestirli, governarli e ci guarda fiera, sensuale, presente a sé stessa… in una parola, consapevole.
Il giardino è la scenografia di tutta l’esposizione e rimane anche dopo lo svelamento dell’inganno del serpente perché in forma circolare le esistenze partono da esso e ritornano in esso, per il Giudizio Universale, se ce ne sarà mai uno, Eva ora saprà difendersi.
Dentro questo nuovo giardino, quindi, dopo il morso alla mela, non smetterà più di esistere la consapevolezza del bene e del male che scorrerà nel “fiume di morte” dell’ingenuità primordiale, ma anche in un fiume colmo di esperienza multiforme.
In definitiva, riuscire a superare l’inverno del dubbio e delle incertezze, porta di nuovo al giardino, stavolta totalizzante, invasivo, colorato, ricco, libero: la sovrapposizione delle esperienze, ormai assodate, fa tornare il colore e il calore nel video prodotto da Patrizia Genovesi e che completa l’esposizione.
Piedi per terra, sguardo diretto, completezza: Eva (e l’uomo con lei) è nuova, bellissima e completa.
Per informazioni sull’autrice patriziagenovesi.com
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