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Regards Argentiques


Mostra fotografica di David Zhornski

A cura di Loredana De Pace



Uno sguardo tutto orientato alla fotografia analogica, quello dell’autore francese accolto nelle pagine dedicate alla fotografia estera, nell’edizione 2020 di SPECTRUM, il bookzine che avete fra le mani. Parliamo di David Zhornski, autore raffinato e poetico che sublima il concetto di fotografia analogica, stampando egli stesso in camera oscura con un approccio poliedrico ed emozionato.


“Guardo la vita che mi circonda per estrarre porzioni, sequenze che riproduco su carta. Perché per me, una fotografia prende vita completamente solo quando viene fisicamente rappresentata”.


Così David Zhornski esprime tutta la sua passione per la fotografia analogica che, nella veste di immagine stampata, diventa il risultato finale e imprescindibile del suo processo creativo.

Zhornski realizza i suoi scatti interamente con procedimento analogico, dall’esecuzione dell’immagine su pellicola, alla stampa in camera oscura, su carta baritata warmtone. Le sue fotografie “raccolgono” un ampio carnet di situazioni; ne consegue che, anche il linguaggio adoperato cambia registro di volta in volta, attraverso l’uso della luce e della composizione.

Il sapiente utilizzo della gamma dei toni di grigio, dal nero più profondo al grigio più tenue, si affianca quindi alla preferenza verso inquadrature ora più ampie – laddove Zhornski ritrae esterni e notturni – ora più ravvicinate e decise, quando fotografa in interni. Inoltre, la figura umana è l’elemento che, quando inserito nella scena, viene chiamato a muoversi dentro il fotogramma, creando un ritmo asincrono, e quindi dinamico, perché messo in relazione all’ambiente circostante.




Nelle immagini dell’autore francese, sia pure nate in momenti diversi e per ragioni differenti, la coerenza visiva proviene non solo dalla tecnica adoperata e dal bianconero. Infatti, le declinazioni della sua cifra stilistica si evidenziano coerentemente per ciascuna situazione affrontata: i forti contrasti così come la luce naturale nelle immagini di paesaggio sono adoperati allo stesso scopo, ossia fornire la sensazione provata dall’autore al momento dello scatto.


David Zhornski fotografa anzitutto le sue emozioni.


I notturni urbani ad esempio, popolano i suoi fotogrammi con estrema disinvoltura, come se le fotocamere analogiche di Zhornski fossero perfettamente a loro agio nella notte silenziosa.



Questo fotografo “purista” è un autore poetico, e possiede anche una verve delicatamente ironica: infatti, in alcuni scatti porta – divertito – alla nostra attenzione, situazioni canzonatorie, raccolte dalla vita quotidiana e selezionate, come lui stesso afferma, come se fosse un “chirurgo del tempo presente che ritaglia pezzi di vita per sottoporli a una reinterpretazione personale, ma anche condivisi con lo spettatore”.



A muovere i fotografi è normalmente un fuoco vivo che consente loro di consegnare alle immagini un’identità capace di mettere in relazione la realtà circostante e il pensiero sotteso alla visione. Per Zhornski, ogni fotografia rappresenta una “porta verso un altro mondo, un invito a scoprire nuove emozioni”.


Per informazioni sull’autore davidzhornski.com

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